Riboldi Mattavelli – monumento in memoria
Cesare Riboldi e Luigi Mattavelli facevano parte della 11a Brigata Matteotti. Il 24 aprile della 1945, di ritorno da un’azione partigiana, in viale Assunta tentarono di disarmare un maresciallo della Brigate Nere, che reagì uccidendo Cesare e ferendo gravemente Luigi. Il giorno dopo sarebbe stato il 25 aprile, il giorno della Liberazione dal nazifascismo.
Oggi a Cernusco esiste il largo Riboldi-Mattavelli, dove è collocato il cippo in ricordo del sacrificio di questi due partigiani e di altri combattenti per la libertà. Il largo Riboldi-Mattavelli è il luogo dove si conclude l’annuale corteo del 25 aprile.
A Cesare Riboldi e Luigi Mattavelli è intitolata la locale sezione dell’ANPI.
«Così arrivò il 24 aprile. Ero a Milano da Bonfantini quando egli mi disse: – L’insurrezione! Prendi tutti i tuoi uomini, tutte le armi possibili ed entrate a Milano in viale Monte Nero. L’appuntamento è al cinema Colosseo.
Tornai alla Rossona. Anche a Cernusco si respirava ormai l’aria della fine. Arrivò Cesarino Riboldi tutto allegro raccontandomi che i tedeschi stavano scappando.
– È la fine – disse – attacchiamo!
– Calma, calma – gli risposi – dobbiamo essere prudenti. Vai a Carugate, Pessano, Cernusco, Pioltello. Porta l’ordine a tutti i comandanti di tenersi pronti con tutti gli uomini, che presto dobbiamo entrare a Milano.
[…] Tornai alla Rossona, ove appresi della morte di Cesare Riboldi e del ferimento di Luigi Mattavelli. I due avevano fatto il giro di tutti i distaccamenti partigiani trasmettendo l’ordine ai compagni di armarsi e di prepararsi ad attaccare che al più presto saremmo entrati a Milano. Percorrevano il viale Assunta per venire da me alla Rossona quando incontrarono un maresciallo delle Brigate Nere. Lo disarmarono e mentre si allontanavano il maresciallo estrasse un’altra pistola che teneva nascosta e sparò. Il Cesarino cadde subito, mentre il Mattavelli, seppur ferito gravemente, riuscì a scappare».
Ivo Galeone, Ricordi partigiani