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La banda de Cernusc – note di dissenso

La Banda de Cernüsc, tra le più antiche istituzioni cernuschesi, fu fondata nel 1878 da Don Angelo Origo, allora prete dell’oratorio. In pochi anni diventò un vero e proprio corpo musicale.
La prima sede era un locale di via Caio Asinio. Negli anni, nonostante le scarse risorse economiche, il gruppo progredì cimentandosi in raduni e concorsi.
La guerra del 1915-18 ne interruppe bruscamente l’attività che riprese con slancio e con nuovi bandisti alla fine del conflitto.
Nel 1922 venne creata la “Società ciclistica cernuschese con fanfara” la cui partecipazione era molto richiesta in tutta la Brianza e nella provincia di Como. I ciclo-musicisti con una mano tenevano il manubrio e con l’altra suonavano la tromba portata a tracolla.
Con l’obbligo di doversi iscrivere al Dopolavoro fascista la Società ciclistica e la Fanfara si sciolsero.
Il maestro Federico Antoniotti, musicista appassionato e colto, direttore della banda da prima della guerra, arrivava da Milano il sabato per le prove nella “Trattoria di grot” di via Uboldo, poi sede della Croce Bianca, dormiva all’albergo Cacciatori in via Cavour e ripartiva la domenica.
Nonostante il regime totalitario, Antoniotti e il vicedirettore Fedele Melzi, detto “Gnula”, conservarono alla banda un certo grado di autonomia e di libertà di azione.

Alla fine dei concerti era d’obbligo suonare l’inno fascista Giovinezza che per loro scelta veniva eseguito solo da un trio e ridotto a un unico ritornello. Melzi evitava perfino di citarne il nome, limitandosi a dire con disprezzo: “Sunem quela là”.
Nella banda suonava Emilio Sirtori, detto “Milin”, primo edicolante del paese che distribuiva anche la posta. Quando doveva consegnare i giornali a domicilio portava la stampa clandestina e i soldi raccolti dagli antifascisti per sostenere i giovani renitenti alla leva.
Il direttore Antoniotti, esempio di indiscussa indipendenza di opinioni politiche e malvisto dalle autorità fasciste, nel 1937 ricevette il benservito e venne allontanato senza una parola di ringraziamento come un intruso troppo a lungo tollerato.
Per la ricorrenza della Marcia su Roma del 28 ottobre 1942 i bandisti, anziché partecipare a una manifestazione politica non sentita, preferirono recarsi al lavoro e quindi non si poté comporre alcun organico. Il corpo musicale venne sciolto d’autorità.
Dopo anni di silenzio, il 25 aprile 1945, con il presidio tedesco ancora presente sul territorio cernuschese, si sentì di nuovo la banda intonare La canzone del Piave.
Il corpo musicale fu ricostituito formalmente nell’aprile del 1947.