don Secondo Marelli – oratorio SACER
Don Secondo Marelli (10 febbraio 1918 – 4 dicembre 1983), sacerdote brianzolo, occupa un posto importante nella storia della Resistenza cernuschese. Nel settembre 1985 fu insignito di una medaglia al valore “alla memoria” consegnata dal Cardinal Carlo Maria Martini. Questo “pretino un po’ rivoluzionario e molto aperto alla parola”, dall’estate del 1941 fino alla fine del 1943, fu responsabile dell’oratorio maschile e assistente dell’Associazione Giovani di Azione Cattolica “Constantes” con sede nell’oratorio SACER, proprio di fronte alla chiesa prepositurale.
Appena uscito dal seminario, e ordinato sacerdote, al suo primo incarico venne mandato a Cernusco. Con la sua figura carismatica e piena di entusiasmo seppe catalizzare i giovani di allora non solo promuovendo all’interno dell’oratorio la formazione religiosa, ma anche e soprattutto favorendo incontri e approfondimenti sulla situazione sociale e civile del Paese. Scelta che implicava non pochi rischi. Don Secondo infatti divenne talmente inviso ai fascisti che dovette scappare la mattina del 1° gennaio 1944: la milizia andò a cercarlo a casa sua, nella canonica a fianco della chiesa vecchia in via Roma, ma venne depistata e dirottata al santuario di Santa Maria, adducendo la scusa che stesse celebrando una messa.
Don Secondo invece, recuperata una bicicletta dai Frigerio in via Briantea, si diresse velocemente in cerca di rifugio a Carugate da don Giuseppe Mariani, altro sacerdote che aveva collegamenti con la Resistenza locale e milanese. L’abitazione di don Secondo venne perlustrata dai repubblichini in cerca di qualche compromettente documento, ma la lista dei partigiani era al sicuro con don Secondo stesso, che poi, sempre in bicicletta, venne accompagnato dal carugatese Giuseppe Erba in Brianza fino a Cantù per essere ospitato da alcuni parenti.
Dal primo nucleo di giovani studenti, rafforzato, dopo l’8 settembre del 1943, da numerosi reduci, si costituì la 26a Brigata del Popolo che aveva come centro operativo Cernusco. Mario Pirola fu il responsabile politico per la Democrazia Cristiana e Felice Frigerio il comandante militare. Le riunione clandestine si effettuavano all’oratorio SACER oppure nella penitenzieria della chiesa.
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