Cesare Beretta
Io, Ulderico e Albano
Storia del partigiano Cesare Beretta
“… L’arma buona è il cervello…”
Cesare Beretta
Cesare Beretta nasce a Pioltello il 20 novembre 1924. Non ancora ventenne decide di salire in montagna per dare il suo contributo alla liberazione del paese. Una serie rocambolesca di coincidenze lo porta in contatto con alcune staffette partigiane di Saluzzo in Piemonte. Parte da Pioltello a fine maggio 1944 insieme a Colombo Ulderico (1925), nome di battaglia “Ulderico”, e Spada Mario (1924) nome di battaglia “Albano”, mentre quello di Cesare sarà “Alfredo”. Dopo una serie di collegamenti con alcune bande partigiane riesce ad approdare al Montoso ed entra ufficialmente nella IV Brigata Garibaldi I Divisone Cuneo “Leo Lanfranco”.
Cesare Beretta (il secondo da sinistra) con alcuni compagni partigiani al Montoso
Resta in montagna fino all’aprile del 1945, quando il giorno 23 viene dato l’ordine di partire per la liberazione di Torino. Sono mesi faticosi, di sacrifici e sofferenze, rischi e paure, la pressione militare di tedeschi e fascisti non lascia mai tregua, ma sono anche momenti di formazione umana e politica: il legame di fratellanza con i compagni partigiani anche di diverse tendenze politiche, il rapporto trasparente e profondo con la popolazione, il rispetto della disciplina saranno tutti elementi determinanti per l’esperienza politica del dopoguerra.
A sinistra: Montoso, 21 marzo 1943
A destra: il monumento alla Resistenza al Montoso (Bagnolo Piemonte)
Dopo aver consegnato le armi agli Alleati, ritorna a Pioltello il 10 maggio 1945. La situazione economica dopo vent’anni di fascismo e l’eredità della guerra è estremamente difficile, inoltre per Cesare c’è l’aggravante politica: pur avendo contribuito alla Liberazione e al futuro del nostro Paese, la sua militanza comunista gli porterà non pochi problemi nella ricerca del lavoro. Caparbietà e tenacia, però, sono aspetti determinanti del carattere di Cesare.
Nel 1946 va a lavorare da un artigiano a Milano, in via Castaldi, dove rimane fino al 1948. Per oltre due anni lavora in una segheria in zona Martesana e nel 1950 viene assunto come muratore nella Cooperativa edile Clur; dopo una serie di vicissitudini politico-sindacali, entra nella ditta Sailea, in via Como a Milano, dove fa il muratore per oltre 20 anni. Nel frattempo, nel 1962, si sposa con Giuseppina Lazzaroni da cui avrà due figli. Nel 1975 si sposta alla Sige, dove resta fino al 1986, anno in cui va in pensione. L’attività politica nel dopoguerra continua nella locale sezione del PCI di Pioltello, sia come semplice militante, attraverso la diffusione dell’«Unità», sia nelle rappresentanze istituzionali: viene eletto consigliere comunale dal 1958 al 1962 e per anni è nel consiglio dell’Asilo Gorra e dell’ECA a Pioltello, contribuendo con la propria correttezza, trasparenza ed etica ad un’idea di politica onesta e al servizio degli altri.
Nel 1984 si trasferisce a Cernusco dove vive tutt’ora, distante dalla mondanità politica ma sempre pronto a dare un contributo per non farci dimenticare la nostra storia… e il nostro futuro.
A cura di Radaelli Danilo
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