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Antonio De Stefani

Un partigiano in bicicletta

Figlio di una numerosa famiglia di contadini, nato a cascina Ronco il primo giorno di settembre del 1912, lavorava alla Breda fucine di Sesto San Giovanni e per questo tipo di lavoro (produzione di materiale bellico) era stato esonerato dal servizio militare. La bicicletta è stata la sua compagna di vita: per quarant’anni, ogni giorno, l’ha utilizzata per recarsi al lavoro, ma anche per raggiungere mete turistiche. Antifascista convinto, ha sempre rifiutato il regime e appena si sono organizzate le formazioni partigiane vi ha subito aderito partecipando attivamente alle azioni organizzate nella zona insieme a Lino Penati che abitava nello stesso cortile (vedi Trascrizione SCHEDA PARTIGIANA, appunti di Felice Frigerio).

A sinistra: Antonio De Stefani
A destra: Antonio De Stefani durante un’azione partigiana

La bicicletta lo ha accompagnato anche nella lotta partigiana: ci ha raccontato che con la sua bici partiva da via Tizzoni, dalla “Curt di Frigè” o di “Cumarin”, sistemava le armi avvolte in un sacco arrotolato intorno alla canna dove faceva sedere il piccolo figlio Francesco e facendo credere di andare a trovare i nonni a Ronco, portava il pericoloso carico nella cascina. Qui le armi, che sarebbero servite il giorno dell’insurrezione, venivano ben nascoste. Era un sistema per evitare le facili perquisizioni che avvenivano anche su segnalazione di simpatizzanti fascisti.
Schivo e riservato, non è stato facile raccogliere da lui testimonianze dirette, anche perché, nel suo modo di pensare, era naturale battersi contro chi, utilizzando la forza e la repressione, cancellava ogni giustizia e libertà.

Famiglia De Stefani
Cernusco sul Naviglio, aprile 2010

Trascrizione SCHEDA PARTIGIANA
(da un documento ritrovato tra i “vecchi appunti”)

Frigerio Felice di Attilio e Vismara Virginia
Nato a Cernusco s/Nav. 14-11-1920
Indirizzo Via Briantea 13
Pittore
Accademia di Brera Milano
Sotto tenente fanteria motorizzata.
Periodo interessato: settembre 1943 – maggio 1945
Formazione 26a Brigata
Lancio bombe a tradotta tedesca Limito, Vignate (notte 14-4-44) sottratto armi a casermette fasciste (Segrate, Brugherio) e reaz. Contro i nemici, scontro con milite GUR (Guardia repubblichina) Brugherio inverno 1943.
Azioni svolte con partigiani Penati, De Stefani, Brambilla Pisoni Franco.
Recupero armi (settembre 43), lancio ferri antipneumatici da sabotaggio (autostrada Agrate a più riprese).
Formato distaccamento a Bussero, Vimodrone, Cambiago, Carugate, Gorgonzola, Pessano e distribuzione sistematica propaganda antifascista.
Tutte le azioni armate della brigata.
Comandante della brigata
La scheda riporta come “redattori” tre nominativi:
Vice Com. Penati Pasquale, Dott. Pirola Mario, De Stefani Antonio

Materiale disponibile

Biografia [.pdf]